Convegno su Cannonau e Grenache ad Oristano

Il 30 maggio 2011, nella sala conferenze dell’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano si è svolto l'atteso convegno internazionale dal titolo: Cannonau e Grenache il rosso del Mediterraneo, organizzato nell'ambito del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia in collaborazione con l'Assoenologi della Sardegna. Un confronto tra due vitigni da sempre ritenuti molto simili.
Il Prof. Gianni Nieddu dell'Università di Sassari, con la relazione Sardegna, terra dei Cannonau, ha evidenziato come i diversi territori della Sardegna danno a questo vino espressioni differenti per stile, colore, profumi e struttura. Ha ricordato che già alla fine dell’800 gli studiosi Rovasenda e Molon, accostavano il Cannonau al Grenache, ma i recenti studi sulla genetica di questi vitigni pur evidenziando grandi somiglianze hanno trovato due marcatori specifici del vitigno Cannonau.
Mariano Murru, vicepresidente dell'Assoenologi Sardegna, nella sua relazione Cannonau vino simbolo della Sardegna ha sottolineato che le tecniche di vinificazione, possono concorrere in maniera determinante ad un’ulteriore crescita del Cannonau. Ha aggiunto che si stanno predisponendo le procedure per l’inserimento del Cannonau Classico e di quello passito all'interno nella DOC Cannonau di Sardegna.
Angelo Concas, Presidente Nazionale dell'Accademia Internazionale Epulae, nel corso del suo discorso su “quale ventaglio di Cannonau può proporre un ristoratore”, conclude che, in base alla struttura, il Cannonau si può accostare a diverse piatti fino a coprire l’intero pasto.
I relatori francesi erano rappresentanti del Consorzio Chateauneuf du Pape, il prestigioso vino ottenuto da tredici antichi vitigni (tra cui prevale il Grenache), naturalizzati nella regione del Basso Rodano durante l’esilio di Papa Clemente V nel 1300, oggi conosciuto in tutto il mondo grazie ad una grande qualità garantita dalla raccolta a mano e da una rigida selezione delle uve.
Camille Boucheron, assistente promozione ed eventi del Consorzio Produttori Chateauneuf du Pape, ha affrontato il tema Chateauneuf du Pape, sinfonia di 13 vitigni soffermandosi sulle particolarità dei differenti “terroir” della valle sinistra del Rodano: 3200 ettari fra i comuni di Châteauneuf-du-Pape, Courthézon, Bédarrides, Orange e Sorgues, caratterizzati da suoli di derivazione alluvionale, ciottoli e argille rosse, ma anche da sabbie e calcari.
Marie Giraud, che insieme al fratello, produce vini da Agricoltura Biologica ha presentato la relazione Un vento nuovo a Chateauneuf du Pape.
Philippe Cambie, enologo consulente del Consorzio, nella relazione Grenache, grande vettore di eleganza, ha descritto le tecniche colturali e di vinificazione adottate per la produzione del Grenache.
Nel 2006, l’area di Châteauneuf-du-Pape è stata riconosciuta come Presidio del Gusto (Site Remarquable du Goût) per il suo paesaggio caratteristico con il castello, le viti ad alberello e i suoi vini di fama internazionale.
Nel pomeriggio, al Chiostro del Carmine, è seguita una degustazione guidata, condotta da Philippe Cambie e da Giuseppe Carrus, Coordinatore Editoriale della Guida dei Vini del Gambero Rosso. In degustazione 6 Chateauneuf du Pape e 12 Cannonau di Sardegna.

Post popolari in questo blog

Determinazione del grado zuccherino del mosto

La fermentazione alcolica spontanea.